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Quando ero piccola avevo una casetta in giardino. Quando ero lì, il tempo sembrava non passare mai: mi perdevo per ore e ore a fare e disfare, portare oggetti, smontare e rimontare. Ogni angolo nascondeva un tesoro: un utensile vecchio, un gioco dimenticato…. Subito la mia mente iniziava a viaggiare, ad escogitare un modo per riportarlo a nuovo.
Quello era il mio castello.
Tuttora, quando entro in un luogo, ho come la sensazione che mi parli. E’ già tutto lì, davanti a me: un segreto è qualcosa di intrinseco, si tratta solo di portarlo alla luce. Ed è proprio la luce ad essere la chiave di tutti i miei lavori: quella stessa luce che filtrava tra i rami degli alberi che facevano ombra alla mia casetta in giardino, la stessa luce che mi piace studiare quando mi trovo in un ambiente nuovo: come entra dalle finestre, come scivola sugli oggetti che vi abitano. Il mio intervento si caratterizza per il tocco leggero, determinato da un grande rispetto per ciò che c’è e per ciò che è legato al passato, e quindi sempre teso alla conservazione, al recupero e al reinserimento armonico. Mi affascina la patina del tempo che riveste gli oggetti: è proprio quello che li rende unici.
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